Marketing

La nuova essenza del Personal Branding

Personal Branding

Questa modalità di Personal Branding nasce nel 1997 con la pubblicazione dell’articolo di Tom Peters intitolato “Il marchio ha chiamato te”, indicato in sitografia. Non si tratta semplicemente di vendere sé stessi agli altri: è molto di più. Richard Branson, il fondatore della casa discografica Virgin, per far capire l’essenza del brand ha detto: “Un brand è molto più di un nome, di una marca o di un logo: è una promessa e un contratto con ogni cliente con il quale hai a che fare”. Altri esperti lo definiscono più genericamente come nient’altro che qualsiasi cosa le persone pensano di noi quando vedono o ascoltano il nostro nome.

“Nei progetti di marketing, costruiamo Tribù Digitali intorno all’azienda perché vogliamo sostenere legami sociali tra soggetti costruiti attorno all’offerta economica. In poche parole sviluppiamo relazioni fra impresa e consumatori individuando come in un sistema tribale, elementi e soggetti che possono interagire nello spazio e nel tempo disponibile”
– Massi Vigilante – CEO Buzzfan

Perché è tanto importante preoccuparsi del Personal Branding? Perché dobbiamo costruire il nostro brand prima che gli altri lo facciano al nostro posto, magari creando una reputazione disastrosa che non si potrà più correggere. Tutto ciò non riguarda solo chi sta per cominciare un’attività o cerca un lavoro; anche i professionisti con lunga carriera dovrebbero preoccuparsene per consolidare la loro posizione.

L’approccio mentale consiste nell’immaginare di essere io il presidente, l’amministratore delegato e responsabile marketing della mia azienda personale con nome “lo S.p.A.”. Il mio successo nel business, la mia reputazione, il mio prestigio, la mia competenza professionale sono dovute alla mia attività svolta in passato e costituiscono i fattori principali per il successo delle mie attività nel futuro. Si tratta, cioè, di applicare i concetti per la gestione del brand aziendale (la marca che contraddistingue un’azienda) per creare il proprio brand, così il personal branding significa fare marketing di sé stessi.

Il primo passo per costituire il Personal Branding è la raccolta delle informazioni che si dicono in giro su di noi, con gli strumenti offerti da Internet descritti alla fine del paragrafo intitolato “Misurare lo sviluppo del network”.

II secondo passo è lo stesso eseguito per la costruzione del profilo nel network. Bisogna differenziare le proprie capacità professionali rispetto a tutti i potenziali concorrenti. ln tal modo si può far capire perché noi siamo così unici e migliori degli altri, in cosa sappiamo distinguerci tanto da convincere subito il cliente o l’azienda a contattarci.

Procediamo quindi con la costruzione del biglietto da visita su carta, come spiegato nel paragrafo intitolato “Organizzare il biglietto da visita”, e di quello online tramite il nostro sito personale, che deve avere un indirizzo URL tipo http://www.robertomarmo.net o simile per ricondurlo subito a noi e farlo ricordare facilmente. ln caso di creazione del sito personale non bisogna assolutamente dimenticare l’importanza del SEO.

Si passa poi alla creazione di un logo e alla scelta di un colore in grado di identificarci ovunque: nel nostro sito, nel blog, nel biglietto da visita ecc. Cura particolare deve essere posta nell’omogeneità di questi elementi grafici, per fare in modo che gli altri Penseranno subito a noi appena li vedranno in giro. Il fai da te per creare questi strumenti di comunicazione spesso porta a risultati controproducenti; sarebbe meglio rivolgersi ai grafici e web designer.

Come sempre, il promuoversi non deve arrivare a trasformarsi nello spam odiato da tutti o in forme eccessive di marketing personale. L’ideale è raggiungere un giusto rapporto tra promuoversi e condividere con gli altri. Il percorso è lungo e complesso: deve partire dal basso e crescere lentamente per mettere radici ben stabili nella comunità, soprattutto per evitare di fare errori anche piccoli, ma con effetti disastrosi sulla percezione del nostro brand. Perciò è bene studiare un piano di branding comprendente l’analisi delle competenze nel gestire un brand, risorse e tempo necessari per affrontare questo lungo percorso oppure decidere di non fare niente.

Il passo finale nella costruzione del Personal Branding consiste nella misura dei risultati e nella costante manutenzione, con gli strumenti illustrati nel paragrafo intitolato “Misurare lo sviluppo del network”. Altre informazioni si trovano digitando in un motore di ricerca le parole “brand management”.